iPad fa aumentare la disoccupazione (quantomeno in USA)?

Jasse Jackson Jr, membro del Congresso degli Stati Uniti eletto con i democratici in Illinois, ha trovato la causa della grave crisi di disoccupazione che ha colpito gli USA: iPad.

Lo so, la notizia ci riguarda davvero poco, ma mi sembra un ottimo esempio di quei casi in cui -come soleva dire mio nonno- prima di parlare bisogna stare zitti.
Testualmente (perché le traduzioni possono essere infide) Jackson avrebbe detto che iPad è “probably responsible for eliminating thousands of American jobs.”

Per prima cosa, il nostro povero tablet avrebbe causato la bancarotta di una importante catena di librerie, la Borders, e contemporaneamente starebbe minando l’occupazione anche di tutte le altre librerie statunitensi, come la celeberrima Barnes and Noble.

Che dire poi della Chicago State University che ha programmato di far scomparire del tutto i suoi libri di testo entro i prossimi quattro anni per sostituirli con libri in formato elettronico ed iPad per tutti i suoi studenti?
E la stoccata finale va proprio ad Apple, rea di produrre i suoi devices non in USA ma nella lontana Cina, non generando così occupazione sul suolo nazionale.

Trovo curioso che Jackson, che ovviamente possiede un iPad (contribuendo così alla crisi occupazionale che tanto gli sta a cuore!), poco tempo fa dichiarava tutto il suo entusiasmo per iPad, proponendo che ogni studente potesse avere uno di questi devices che -sempre a suo dire- stavano rivoluzionando il paese.

Ma che le affermazioni dell’uomo politico americano siano in fondo una sciocchezza ce lo dimostra proprio la Homepage di quella Barnes and Noble che egli vorrebbe difendere, dove campeggia in tutta evidenza proprio un tablet (peraltro Android), compagno ideale -dicono- per la lettura di e-Books e riviste online.

Chi è causa del suo mal …

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