Il capolavoro di Niccolò Machiavelli disponibile su iPad

Chi non ha mai sentito parlare de “Il Principe” di Niccolò Machiavelli almeno una volta nella vita alzi la mano. E tra questi -qualora ve ne fossero- chi non ha mai sentito o pronunciato la celeberrima frase “il fine giustifica i mezzi” faccia altrettanto. Per i pochi con la mano alzata l’app che vi segnaliamo quest’oggi è d’obbligo, quasi un compito delle vacanze; per tutti gli altri sarà un piacere.


Finalmente, ad arricchire l’elenco dei capolavori della letteratura italiana disponibili per iPad è arrivato anche Il Principe, di Niccolò Machiavelli.
Si tratta di un e-book che certo non è all’altezza di iBook ma comunque risulta gradevolmente fruibile. Il livello di personalizzazione è molto ridotto, limitandosi al tipo di carattere, alle sue dimensioni ed al colore, mentre non è modificabile il colore dello sfondo; e poi c’è la costante presenza di un banner pubblicitario nella parte alta della pagina che giustifica la gratuità dell’app ma a qualcuno potrebbe anche dare fastidio.


Eppure non si tratta certo di una applicazione che decideremo di scaricare per la sua bellezza, quanto piuttosto per il suo contenuto; ecco allora -per chi fosse interessato- come viene descritto il libro di Machavelli sul sito di OkPedia.it

Il Principe è l’opera più conosciuta di Niccolò Machiavelli: è un trattato di dottrina politica in 26 capitoli in cui l’autore riflette sui quindici anni della sua vita trascorsa al servizio dello Stato. In una prima parte di trattato, Machiavelli analizza vari tipi di principato (ereditari, nuovi e misti). Per quanto riguarda i personaggi analizzati, il modello principale di uomo prudente e virtuoso è riscontrato nel Duca Valentino, Cesare Borgia. Nella seconda parte, l’autore afferma che l’attività politica deve ricercare ciò che utile per l’insieme dello Stato. Infine, la fortuna, per Machiavelli, è la sintesi instabili di imprevedibili forze storiche che un principe dovrebbe dominare e contrastare con audacia non sconsiderata. Il trattato è composto da Niccolò Machiavelli nel 1513 quando si trova confinato dalla casata dei Medici all’Albergaccio a Sant’Andrea in Percussina accusato di aver partecipato alla congiura antimedicea di Pier Paolo Boscoli. Nicolò Machiavelli dedica l’opera a Lorenzo II de’ Medici per riavvicinarsi alla corte e agli incarichi di governo presso la famiglia fiorentina. L’opera è però pubblicata postuma, nel 1532, ed è considerata la principale di Machiavelli. Nei secoli successivi il trattato conquista un posto d’onore nei manuali di dottrina politica al punto da creare la scuola machiavellica o machiavellismo.


Al centro del pensiero machiavellico è la massima del fine che giustifica i mezzi. Per conservare il potere e potenziare lo Stato il “Principe” è giustificato a compiere qualsiasi azione anche quelle in aperto contrasto con le leggi della morale. E’ tuttavia errato pensare ad un elogio della massima “il fine giustifica i mezzi” in quanto Machiavelli giustifica questa condotta soltanto in nome della salvezza dello Stato per sottolineare la necessità che il principe (ossia chi ha la responsabilità di governo) debba anteporre l’interesse dello Stato alle sue stesse convinzioni etiche personale. Il principe è il primo servitore dello Stato e non il suo padrone. Pur essendosi formato presso la scuola repubblicana, Machiavelli descrive nella sua opera un principato assoluto. Questa caratteristica è talvolta interpretata come un atto di opportunismo dell’autore per rientrare al suo incarico di governo presso i Medici e talvolta come un atto di critica alle nefandezze delle tirannidi. Nel trattato Machiavelli descrive le qualità che un principe deve possedere: prudenza, saggezza, capacità di simulare e dissimulare, capacità di usare la forza per mantenere la stabilità e il potere, arte della guerra, virtù, avere la forza di un leone, la furbizia di una volpe e la ragione degli uomini. Il principe ideale deve saper creare e mantenere il potere per la stabilità dello stato

In estrema sintesi una applicazione così-così per un imprendibile capolavoro; avremmo probabilmente preferito un file EPUB da leggere con iBook (sempre che non si preferisca la carta), ma probabilmente anche una app per iPad va bene per avvicinarsi all’opera.

Se anche voi volete avere sul vostro iPad questa importantissima opera della letteratura italiana (seppur in un “contenitore” probabilmente non del tutto all’altezza) potete scaricarla gratuitamente da iTunes App Store a questo link.

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