Con un recente spot dedicato agli iPad, Apple ribadisce un concetto che porta avanti da quando ha rilasciato i primi modelli Pro: “Il tuo prossimo computer non sarà un computer“, riferimento chiaro al fatto che gli iPad possono sostituire PC e Mac. Alla luce delle (poche) novità di iPadOS 15 possiamo dire che no, non è affatto vero. Almeno per il momento.
iPadOS 15 offre molte delle funzionalità che gli utenti stavano aspettando da tempo, come i widget della Schermata Home, la libreria delle app, un multitasking meno cervellotico e più semplice da utilizzare, note rapide e una barra delle schede Safari più simile alla versione desktop (novità che a molti non sta piacendo). Tutto bello, ma gli utenti Pro chiedevano ben altro.
È vero, il nuovo multitasking è molto più produttivo e offre opzioni che facilitano il lavoro su più app, grazie anche alla navigazione e alle scorciatoie da tastiera che rendono utile la Magic Keyboard. Forse questa è l’unica novità che avvicina un po’ iPad Pro a un’esperienza da computer, visto che per il resto il tablet Apple rimane un grosso grande iPhone.
Quando Apple ha presentato i nuovi iPad con processore M1, in tanti si aspettavano ben altre novità da iPadOS 15, visto che tutta quella potenza doveva pur essere sfruttata in qualche modo. Ed invece, un iPad Pro del 2018 può benissimo effettuare tutte le operazioni di iPadOS 15, multitasking e più app aperte compresi. Per vedere la differenza di velocità nell’apertura di un’app tra gli iPad Pro 2021, gli iPad Air di ultima generazione e gli iPad Pro 2018 bisogna avere un cronometro a portata di mano, altrimenti non se ne accorge nessuno.
Questo fa pensare che la scelta di integrare il processore M1 sulla linea iPad sia stato dettato più da esigenze di ottimizzazione dei costi che dalla necessità di supportare sistemi operativi e software complessi. Potendo sfruttare lo stesso processore sui Mac e sugli iPad, Apple non solo risparmia tempo e denaro, ma consente agli sviluppatori di creare app universali in modo più semplice e ottimizzato. Con iPadOS 15, però, tutta questa potenza è sprecata, anche personalmente sono fiducioso (lo so, lo ero anche un anno fa…) che iPadOS 16 potrà essere la vera svolta per la gamma tablet di Apple.
Quindi, mentre iPadOS 15 corregge alcuni degli errori con il multitasking e la schermata principale, non fa nulla per elevare l’iPad Pro oltre all’essere un iPad Air (o un iPad Pro 2018) leggermente più veloce e con uno schermo più bello.
Con macOS la situazione è totalmente diversa. L’ultima versione, Monterey, non ha aggiunto grandi novità, ma il sistema è abbastanza versatile da essere facile da usare per i neofiti e abbastanza potente per i professionisti, grazie all’ampia gamma di funzionalità integrata nell’interfaccia utente.
Con iPadOS siamo lontani da questo obiettivo. Alcuni utenti “pro” molto testardi riescono a sfruttare in modo utile le scorciatoie di tastiera e il multitasking per lavorare al meglio, ma ad oggi non c’è un vero vantaggio nell’acquistare un iPad Pro 2021 rispetto ad un modello più economico. Certo, 5G e Thunderbolt sono altre due belle aggiunte, ma anche in questo caso l’utilità ad oggi è molto limitata.
Anzi, azzardo un’affermazione che forse scatenerà qualche critica: iPadOS 15 è un passo indietro per i professionisti. Le nuove funzionalità multitasking sono utili e semplici, ma non cambiano davvero il modo in cui il sistema gestisce più app contemporaneamente. Non escludo che alcuni utenti possano continuare ad utilizzare i loro iPad Pro alla vecchia maniera, dimenticandosi del tutto del nuovo menu del multitasking.
E se iPadOS 15 piange, le applicazioni Apple non ridono. Saremmo stati tutti più contenti se Apple avesse rilasciato questo aggiornamento così com’è, ma aggiungendo una gamma di app professionali da scaricare o acquistare a parte. Penso ad un Xcode vero e proprio (e non alla versione aggiornata di Swift Playgrounds), che sarebbe stato utilissimo agli sviluppatori, ma anche ad un Logic Pro o un Final Cut ottimizzati per iPad. Sono convinto che queste app avrebbero reso felici milioni di utenti e avrebbero reso l’iPad un passo più vicino ai Mac.
C’è però una novità interessante per gli utenti pro e si chiama Universal Control, che permette di utilizzare un iPad e un Mac senza soluzione di continuità, trascinando file e altri elementi da un dispositivo all’altro quando sono affiancati. Ad esempio, un grafico può lavorare di precisione con la Apple Pencil su iPad e poi trascinare il progetto su MacOS. Questa è davvero una funzionalità professionale e renderà il flusso di lavoro più semplice per chi ha un Mac e un iPad, ma non risolve il problema iniziale di cui stiamo parlando.
Le potenzialità di un iPad Pro avrebbero potuto offrire un iPadOS 15 con supporto per monitor esterni, una migliore gestione dei file, app professionali, un multitasking “desktop” e tante altre funzioni per professionisti. Invece, su iPadOS 15 abbiamo un sacco di funzionalità viste su iOS 14.
Attenzione, non sto dicendo che su iPad c’è bisogno di macOS. Non sia mai. Apple fa benissimo a distinguere iPad e Mac, iPadOS e macOS, tablet e computer. Quello che gli utenti pro chiedono è un iPadOS che permetta di gestire meglio alcune cose essenziali per poter dire addio a PC e Mac (salvo necessità specifiche, ovviamente).
Quello che è certo è che iPad sta attraversando una crisi di identità. A volte Apple vuole che sia un tablet, altre volte (come nell’ultimo spot) che sia un computer. Il chip M1 aveva fatto ben sperare, ma l’iPad rimane ancora troppo limitato e chi ha bisogno di un computer per una serie di operazioni specifiche non potrà farne a meno.
Certo, ci sono ambiti in cui questo iPad Pro e questo iPadOS 15 possono funzionare perfettamente anche a lavoro. Penso ai disegnatori o a chi lavora principalmente con documenti ed e-mail. Ma per tutti gli altri, l’iPad è ancora troppo acerbo. Anche lavorare su un foglio di calcolo in modo davvero professionale è complicato su iPadOS 15. Io, ad esempio, lavoro principalmente su Safari, WordPress, Mail, Pages e Pixelmator (per piccoli lavori di foto ritocco), visto che la stesura di articoli e il rispondere alle e-mail non sono attività che richiedono chissà quale hardware. Malgrado questo, mi accorgo che quando lavoro dal mio Mac mini impiego molto meno tempo, perché riesco a caricare un’immagine in WordPress in un tempo inferiore, riesco a tenere aperte due o tre app contemporaneamente senza troppi fronzoli, riesco ad utilizzare quella manna dal cielo che si chiama drag and drop senza dover utilizzare quindici dita.
La cosa che manca davvero – e qui mi ripeto – è una gestione avanzata dei file e del multitasking. Basterebbe questo per rendere iPad un piccolo computer e non un grande iPhone. Apple, il tuo iPad Pro ha un hardware straordinario, un display fantastico e una flessibilità unica. Vogliamo darci una mossa?